![](https://www.ilcentro.it/image/policy:1.3230021:1702167012/image.jpg?a=191%3A100&q=0.6&w=1200&$p$a$q$w=e3c1d56)
TERAMO. L’obiettivo di farsi sentire lo hanno centrato: perché nel momento in cui le luminarie si accendono il suono di centinaia di fischietti che arriva dalla scalinata del Duomo porta in piazza la protesta dei commercianti contro le nuove strisce blu e il piano della mobilità. Segni dipinti sui visi (due piccole strisce blu), i negozianti srotolano uno striscione di venti metri decisi a farsi vedere e sentire mentre a pochi metri di distanza gli amministratori comunali (il sindaco Gianguido D’Alberto e l’assessore Antonio Filipponi) danno il via all’accensione delle luminarie nel giorno dell’Immacolata.
Tra i volti della protesta quello del teramano Carmine Di Giandomenico, uno tra gli autori di punta del panorama fumettistico internazionale contemporaneo e tra i primi fumettisti italiani ad essere arruolati da Marvel Comics e Dc Comics, che per questo momento della vita pubblica teramana vedrebbe bene in azione un super eroe come Daredevil, avvocato non vedente di giorno strenuo difensore dei diritti in tribunale e di notte implacabile giustiziere a Hell’s Kitchen. «Servirebbe proprio uno come lui per aiutare i cittadini teramani in questi momenti» dice Di Giandomenico.
Non solo fischietti a caratterizzare la protesta teramana: molti negozi, infatti, nel momento del sit-in sono rimasti chiusi e con le luci spenti. «Perché di questo passo qui si chiude tutti» , dice Renzo Miracoli, commerciante e uno degli organizzatori della manifestazione di protesta, «nuove strisce blu nel periodo natalizio significa proprio voler dare una mazzata ai commercianti del centro storico che già fanno fatica a fronteggiare la concorrenza dei grandi centri, del commercio online. Durante le feste natalizie c’è sempre un maggior movimento, ma quest’anno anche questo sarà sicuramente messo in discussione dal fatto che la gente per venire in centro deve pagare il parcheggio. Prima si dice che il centro storico non deve morire, che deve essere rivitalizzato e poi nei fatti si mettono in piedi provvedimenti che vanno nella direzione opposta».
Dice Osvaldo Di Teodoro, commerciante ed ex consigliere comunale: «Ci dicono che possono modificare il piano della mobilità, ma dimenticano di dirci che alla base c’è un contratto, c’è una convenzione che a sua volta ha un piano economico che non è modificabile e che tra l’altro prevede un ricavo annuo dal 2024 in poi di 800mila euro. Questi soldi, vuoi o non vuoi, da qualche parte devono uscire. Non possiamo fare il gioco delle tre carte».
Per Franca Labrecciosa, conosciuta commerciante teramana, vice presidente del consorzio di negozianti “Shopping in Teramo centro” , «le nuove strisce blu rappresentano un altro schiaffo a una categoria come quella dei commercianti del centro storico che lotta ogni giorno con tutte le sue forze per salvare un settore che rischia di scomparire, che già deve fare i conti con tante difficoltà del momento. In un periodo come quello natalizio, quando c’è più movimento in centro storico, aumentare le strisce blu significa non rendersi conto di quella che è la situazione del commercio locale». Respinta al mittente la proposta dell’amministrazione di non far pagare la prima mezz’ora durante le feste natalizie. «Un contentino», dicono in coro i negozianti, «che sicuramente non ci serve. Ci vogliono delle scelte diverse e quelle vogliamo».
Nell’attesa fischietti e negozi chiusi. È c’è chi, dopo quella di ieri, non esclude altre proteste. «Sicuramente», dicono, «non ci fermiamo. Abbiamo dimostrato che siamo compatti, che siamo uniti e questo ci dà grande forza per portare avanti delle richieste. Di certo andremo avanti contro le strisce blu».
L’appuntamento è per altre manifestazioni. Non ancora programmate ma sicuramente già nei pensieri dei commercianti teramani.
©RIPRODUZIONE RISERVATA