VASTO. Indagini a 360° sulla rapina fatta lunedì sera nella gioielleria Sarni Oro, del centro commerciale Pianeta. La polizia sta esaminando attentamente i filmati. Ogni dettaglio viene annotato: dal modo di camminare di uno dei componenti la banda, agli accessori per il camuffamento utilizzati dalla gang. Assodato che i malviventi avevano un accento marcatamente meridionale, non è escluso che dopo la rapina siano rimasti a Vasto non allontanandosi molto dal centro commerciale. La dirigente del commissariato, Lucia D’Agostino, non si pronuncia ma conferma l’ampio raggio delle indagini. L’ammontare del bottino non è stato ancora quantificato.
«Non abbiamo ancora una stima», conferma il titolare della gioielleria, Nino Sarni. «È una operazione che richiede tempo. Confido nella polizia a cui sono state consegnate tutte le immagini riprese dalle telecamere della videosorveglianza», afferma l’imprenditore. Altro non vuole aggiungere. Al vaglio degli investigatori anche le immagini riprese dalle telecamere accese all’esterno del centro commerciale. Se necessario saranno controllate anche le immagini registrate dalle telecamere vicine al distributore di benzina dell’area di servizio e alla palazzina vicina al centro commerciale, all’ingresso del piazzale dotato di un grande parcheggio coperto.
Quella di lunedì è stata la terza rapina ai danni di Sarni Oro. La prima venne fatta nel 2016 a Vasto, la seconda nel 2019 a San Salvo. Sette anni fa di grande aiuto per gli investigatori fu il ritrovamento dell’auto usata dai rapinatori per la fuga, una Alfa Romeo Giulietta rossa risultata poi rubata a Termoli. Grazie alla vettura i carabinieri individuarono un punto di appoggio della banda proprio a Vasto: un appartamento preso in affitto. A seguito della perquisizione del locale i carabinieri rinvennero prove importanti che dimostravano come la rimessa fosse stata utilizzata dai rapinatori come base logistica. Probabilmente anche questa volta la gang potrebbe avere avuto una base logistica in città. (p.c.)
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