PESCARA. Il caso Naiadi finisce in Parlamento, con un’interrogazione presentata dal deputato Luciano D’Alfonso al ministro dello Sport Andrea Abodi, per sapere, scrive D’Alfonso, «se il ministro sia a conoscenza dei fatti accaduti negli ultimi mesi, e se non intenda verificare, al fine di scongiurarne la chiusura, quale sia la destinazione del complesso sportivo, anche in seguito alle notizie emerse dell’avvio di uno studio per il recupero e il rilancio delle Naiadi voluto dal presidente della Camera di Commercio di Chieti-Pescara». Scirve il deputato: «La mia attività punta a verificare la veridicità di un’eventuale comunicazione in merito, pervenuta dal dirigente della struttura regionale competente, Carlo Tereo De Landerset, agli uffici regionali e al presidente in carica». Quindi sintetizza gli ultimi avvenimenti: «La Regione Abruzzo, proprietaria del complesso sportivo, ha di volta in volta affidato la gestione dell’impianto a soggetti terzi, individuati sulla base di procedure ad evidenza pubblica. A causa delle profonde criticità strutturali e gestionali, dopo i ripetuti sforzi per curare i rapporti tra la parte pubblica e quella privata al fine di scongiurare la chiusura di un complesso sportivo così importante, la Regione Abruzzo in data 12 giugno 2023 ha pubblicato il bando di gara europeo per l’affidamento ventennale e, in pendenza della scadenza per la presentazione delle domande fissata per il 31 luglio 2023, gli uffici regionali avrebbero proposto alla società Club Aquatico Pescara l’affidamento diretto della gestione transitoria dell’impianto dal 1° settembre 2023 sino a fine anno, in considerazione dell’interesse concreto che la stessa società avrebbe manifestato nel partecipare alla gara europea». E ancora: «Nel corso di una conferenza stampa, al contrario, il presidente del Club Aquatico ha asserito di essere stato estremamente forzato ad accettare la gestione ventennale del complesso sportivo. La vicenda è stata portata all’attenzione della Procura di Pescara, che ha emesso un decreto di sequestro della struttura e ha iscritto 4 persone nel registro degli indagati per turbativa d’asta perché la gestione della gara, conclusasi con l’affidamento della gestione al Club Aquatico, unico partecipante, sarebbe stata caratterizzata da plurime violazioni della normativa di settore. Di conseguenza, la Regione ha annullato in autotutela sia l’affidamento provvisorio da settembre a dicembre 2023, sia quello successivo relativo alla concessione ventennale al Club Aquatico, con disagi e spese a vuoto per i numerosi utenti e incertezze per il personale, ancora in attesa delle spettanze dei mesi passati». E infine: «Restano da chiarire il ruolo di Vincenzo Serraiocco, il nome di chi lo ha suggerito e quello di chi lo ha chiamato, e come mai sia stato coinvolto in questa operazione pur essendo noto che ha in corso un processo per bancarotta fraudolenta proprio per la gestione precedente delle Naiadi. Se la Regione targata centrodestra in 56 mesi non è riuscita a trovare una soluzione per tenere aperte le piscine, si affidino le stesse a chi è in grado di gestirle».