PESCARA. La visita del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è foriera di buone notizie per il popolo studentesco della d’Annunzio: presto nelle città di Pescara e Chieti saranno disponibili 225 posti letto nelle due residenze universitarie dell’ex Ferrhotel e dell’ex caserma Pierantoni. Mentre la ristrutturazione della struttura teatina è cominciata a settembre, ieri è stato firmato il contratto per l’avvio dei lavori nella palazzina in abbandono in corso Vittorio Emanuele. Questo vuol dire che dalla prossima settimana potrà essere allestito il cantiere: gli interventi avranno una durata di 18 mesi e consentiranno di ospitare 76 studenti fuori sede nel pieno centro pescarese.
ALLOGGI E BORSE DI STUDIO
L’annuncio dei due nuovi studentati a servizio dell’ateneo è arrivato durante l’incontro di ieri pomeriggio nella sala del consiglio regionale di piazza Unione. Ad accogliere il ministro, una platea formata dalla presidente dell’Adsu Isabella Gualtieri, dal rettore della d’Annunzio Liborio Stuppia, accompagnato dal direttore generale Giovanni Cucullo. E poi il presidente della Regione Marco Marsilio e del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il sindaco di Pescara Carlo Masci e una schiera di rappresentanti di Forza Italia: tra gli altri, il deputato Nazario Pagano, il consigliere regionale Mauro Febbo e comunale Eugenio Seccia. «Oggi tiriamo le somme del lavoro svolto in piena sinergia tra gli enti istituzionali», esordisce Gualtieri, «realizzeremo alloggi moderni e confortevoli, destinati a una popolazione studentesca in crescita nei nostri atenei». «In un’Italia caratterizzata dalle proteste e dalle tende degli studenti fuori sede che lamentano la mancanza di posti letto», rimarca Marsilio, «sono orgoglioso di parlare di un “modello Abruzzo” dove gli appalti per la realizzazione degli studentati universitari sono già pronti. La speranza è vedere presto i ragazzi rianimare una parte importante del centro di Pescara e Chieti, due città che hanno un forte bisogno di questa iniezione di vitalità». Il discorso si è poi spostato sulle borse di studio, assegnate a 3.900 studenti dell’anno accademico 2022/2023. «In questi anni», ricorda Marsilio, «abbiamo provveduto, con fondi regionali che si sono aggiunti a quelli statali, a garantire il 100 per cento delle borse di studio agli studenti aventi titolo. Ci sarà stato anche qualche ritardo nell’erogazione delle risorse, ma nessuno studente, idoneo in graduatoria, è stato mai lasciato senza assegno. Mi auguro che in futuro sarà ampliato ulteriormente il plafond di fondi statali».
LAVORI ALL’EX FERRHOTEL
Grazie al partenariato pubblico-privato tra Comune e Adsu, con un investimento di circa 5 milioni di euro sarà ristrutturato il vecchio hotel dei ferrovieri in corso Vittorio Emanuele, da trasformare in una moderna residenza universitaria con 76 posti letto, sale giochi e spazi ricreativi. «La presenza a Pescara del ministro Bernini», aggiunge il sindaco Masci, «testimonia l’attenzione per il nostro territorio Gli studenti qui non manifestano perché i problemi li stiamo risolvendo. Lo testimonia la partenza dei lavori delle residenze universitarie: stiamo trasformando e ridando nuova vita a spazi abbandonati da oltre trent’anni».
IL “MODELLO ABRUZZO”
«Il modello Abruzzo è un’eccellenza», commenta il ministro Bernini, «il partenariato pubblico-privato è una buona pratica, che diventerà tale anche a livello nazionale, per la creazione di posti letto per studentesse e studenti. È un modo anche per rigenerare le città. Gli immobili sfitti che abbiamo censito quest’estate in tutta Italia diventeranno progressivamente studentati. In Abruzzo sono stati creati posti letto e altri ce ne saranno ancora». Soddisfatto anche il rettore Stuppia che, nel ringraziare il ministro a nome dell’intera comunità accademica, riunita nella sede pescarese di viale Pindaro per la seconda parte della visita istituzionale, sottolinea come ieri sia «la terza volta che ci incontriamo in questa settimana dopo Napoli e Roma». «In questo momento la criticità del diritto allo studio è l’alloggio», evidenzia Stuppia, «per noi rettori è fondamentale avere interlocutori ai quali rivolgerci. In Italia il 47% dei ragazzi frequenta le università. È un dato ancora basso, il Paese deve crescere e per farlo dobbiamo innalzare il livello di cultura».