L’AQUILA. Sarà un 2024 a bassa crescita per la provincia dell’Aquila, con un +0,5%: un rallentamento dovuto all’effetto negativo dei tassi di interesse elevati sulle imprese e sulle famiglie e a una dinamica negativa del commercio internazionale. È quanto emerge dal Rapporto di previsione del Centro studi di Confindustria L’Aquila, su elaborazione dei dati nazionali, stilato a ottobre 2023. «A soffrire sono principalmente i cosiddetti settori energy intensive, come carta, chimica, metalli non metalliferi e metallurgia», spiega Riccardo Podda, presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, «e quelli della filiera delle costruzioni». Emerge una maggiore dinamicità solo per i comparti ad alta tecnologia come la farmaceutica e le attività di elettronica. La spesa delle famiglie è rimasta quasi ferma nella seconda metà del 2023. In preoccupante calo gli investimenti, cresciuti moderatamente nel 2023 (+0,5%), al di sotto dell’acquisito al secondo trimestre (+0,8%). «In questo scenario di previsione», sottolinea il direttore di Confindustria L’Aquila, Francesco De Bartolomeis, «si evidenzia un utilizzo solo parziale delle risorse Pnrr».